venerdì 21 febbraio 2014


daniele bellomi - discharge (iv) (medulla)


chiedersi circa le maree, gli orbitali, 
il proiettile ritratto in varie angolazioni, 
il flusso di scavo aperto sul cambio di visione, 
circa le occhiaie, la scalata dal fondo 
nero, la sagoma erosa nell’insenatura, la resina 
estesa per via circolare, la sezione di corteccia 
aperta lungo i bordi, tornata al punto 
di contatto agli occhi; adesso oppure dopo, 
se accade. il resto fa a gara con altro,
è zona presa e campionata, resa contorno: 
un’omissione lucida e precaria, un punto 
cruciale che risente, muove dalla voce, 
diserta la fibra transitoria; circa l’alga, 
la curvatura del peso, l’arto mancante. 
punta il dito, proclama l’ordine del fuoco: 
la cellula continua il proprio intreccio, il fatto 
linguale, l’indice rimasto illeso in mormorio 
etereo, inerte. la radura scelta per riunirsi 
rimane ancora senza protezione.

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